Sono le 7.00 quando Crittenden ordina l’assalto generale a Wayne’s Hill. Le brigate avanzano compatte risalendo il dolce pendio, accolte dal violento fuoco dei Confederati. Ma il coraggio non manca ai nordisti che scambiano volate su volate con i ribelli. Le perdite sono altissime, nella sola prima mezzora assieme a circa 400 dei propri uomini cadono anche Van Cleeve e Wood.
Gli uomini in grigio tengono, incitati dal loro Generale, Breckinridge, finché anche questi non viene raggiunto da un proiettile.
Le artiglierie Confederate riversano fiumi di piombo e la più colpita è la brigata di Harker: il morale degli uomini cede e abbandonando le armi iniziano a scappare verso le retrovie.
Sulla sinistra dell’unione la brigata di Hascall scongiura un’altra crisi. Quasi circondata dai confederati comandati da Adams riesce a respingerli con un fuoco freddo e preciso.
Dopo un’ora e mezza di inutili attacchi Crittenden decide di togliere le unità dalla linea del fuoco. Quella collina appare imprendibile, ha preteso già 1500 giovani vite, e altrettanti soldati, scossi dall’orrore della battaglia stanno fuggendo verso le retrovie.
L’urlo liberatorio dei ribelli si alza dalla collina, la mietitrice ha preteso la sua parte di raccolto e oltre mille loro commilitoni non rivedranno più le loro famiglie.